Rassegna stampa

lunedì 20 febbraio 2012

Drosophila suzukii - situazione attuale

A oltre due anni dal primo ritrovamento in Italia di Drosophila  Suzukii Matsumara la situazione in base alle conoscenze aquisite si è alquanto modificata. Le regioni interessate a questa avversità sono in continuo aumento come pure le diverse specie frutticole; siamo passati  inizialmente dagli attacchi  su fragola lampone, rovo e mirtillo per passare al ciliegio, albicocco, susino per arrivare nell' autunno 2011 anche su diversi vitigni e altre specie di importanza  limitata. A seguito di indagini per scoprire il comportamento degli adulti è emerso che predilige le zone meno calde e con umidità relativa medio alta, infatti si è notato che a temperature al di sopra dei 26-27° C il volo è molto limitato; le zone meno soggette risultano quelle di fondovalle o di pianura. La comparsa dei primi adulti responsabili della prima generazione coincide con la fase di invaiatura o inizio maturazione che può variare a seconda della specie e della varietà.
Per quanto riguarda la lotta si può dire che risulta abbastanza semplice  nella  fase prima della maturazione al fine di ridurre la popolazione ma alquanto difficile nella fase successiva a causa dei possibili residui  sui frutti alla raccolta; come metodi di difesa alternativi si possono menzionare le barriere fisiche  (cattura massale reti antiinsetto e altro..); recentemente sono stati individuati dei parassitoidi ma che agiscono sulle larve dopo che il danno sui frutti è già avvenuto, potrebbero risultare utili a controllare le popolazioni negli ambienti ircostanti le zone frutticole.

domenica 19 febbraio 2012

Gelate tardive

Un' alternativa alla difesa attiva
Come già sappiamo ogni primavera si presenta il rischio delle gelate tardive, attualmente nelle
zone più soggette (fondovalle e pianura ma talvolta anche in collina) si utilizzano degli
impianti di irrgazione cosidetti antibrina i quali riescono a mantenere la temperatura vicina a
0°C basandosi sul principio della trasformazione dell'acqua in ghiaccio liberando energia
sottoforma di calore; questa tecnica però si può attuare nelle zone dove esiste una grande
disponibilità idrica poichè deve assicurare la copertura della maggiore superficie possibile;
per contro questo sistema comporta degli apporti irrigui in eccesso con conseguente squilibrio
del bilancio idrico, difficoltà di mobilità dei mezzi nello svolgimento delle operazioni
colturali, necessità di copertura fitosanitaria ogni qualvolta si verifica il fenomeno e dei
costi di realizzazione e di gestione abbastanza sostenuti. 
In alternativa a questo sistema è possibile intervenire eliminando la stratificazione
dell'aria, spostando l'aria più calda dagli strati superiori verso la superficie del terreno;
tale metodo è valido anche per le zone con limitata disponibilità idrica questo è possibile con
l'utilizzo di dispositivi (info: fruitculture@gmail.com) dal costo relativamente limitato
(base: circa 1500 Euro/Ha) a seconda dei dispositivi di automatizzazione utilizzati
(attivazione manuale o automatica). C'è da dire inoltre che questo sistema da la
possibilità di optare a nuovi sistemi di irrigazione come quello a goccia che utilizzano volumi
di acqua molto limitati rispetto ai sistemi tradizionali a pioggia.
Il presente documento è a scopo informativo e non commerciale.